C'è una grande quantità di percorsi che possono essere assistiti da guide esperte per consentire di raggiungere facilmente tutte le principali attrazioni del Parco dell'Etna, un viaggio nel cuore della natura mentre si respira l'aria incontaminata e si osserva il panorama mozzafiato.
Il parco è dotato di due porte di ingresso, rispettivamente Porta Etna Nord, a partire da Piano Provenzana e Porta Etna Sud, che inizia al Rifugio Sapienza.
Il livello di trekking non è molto difficile, quindi è accessibile a persone di ogni età. I Percorsi sono di varia lunghezza e qualcuno richiede delle ore per completare.
Alcuni percorsi posso essere affrontati a piedi, mentre altri percorsi più difficili si fanno facendo uso di veicoli fuoristrada 4x4. Per visitare la sommità del vulcano si può utilizzare la Funivia che attualmente si trova al Rifuggio Sapienza a 1.923 metri sul livello del mare e che raggiunge fino ai 2500 metri.
E' saggio essere consapevoli della imprevedibilità della montagna! Assicurarsi di indossare l'abbigliamento adeguato, cio'è, scarpe da trekking, giacca, zaino e torcia elettrica.. Ottenere informazioni sulle condizioni meteorologiche prima della partenza.
Spettacolare emissione di flusso lavico dalla bocca attiva in cima all'Etna tra il vecchio e il nuovo cratere sud-orientale.
Due eruzioni in meno di 24 ore. L'eruzione nelle prime ore della notte del 20 febbraio 2013 ha dato vita a esplosioni e fontane di lava del New South East Crater e la formazione di un flusso di lava che è scivolato nella neve nella Valle del Bove.
L'attività ha ancora una volta formato una nuvola di cenere che è caduta nella parte orientale del vulcano causando interruzioni in diverse città, tra cui Giarre, Riposto e Zafferana.
Venerdì 13 aprile il vulcano siciliano ha iniziato una nuova fase eruttiva, la sesta dall’inizio dell’anno. Uno spettacolo che dunque negli ultimi mesi ha già incantato più volte.
La nuova fase eruttiva, è iniziata con l'emissione, dal nuovo cratere di Sud-Est, di fontane di lava e cenere.
Una profonda depressione si è aperta sul fianco orientale del cono del cratere di Sud-Est. Ha perduto energia nella notte la nuova fase eruttiva dell'Etna: il vulcano mercoledì sera ha dato spettacolo con una violenta attività esplosiva dal «pit crater», una profonda depressione apertasi sul fianco orientale del cono del cratere di Sud-Est, dal quale è fuoriuscita una colata lavica che si è riversata nella desertica Valle del Bove.
I fenomeni di mercoledì sera, con fontane di lava incandescente lanciata in aria a centinaia di metri che ricadeva sempre nella zona sommitale del monte, sono stati notati a grande distanza, anche a Catania e Taormina.
L'Etna è uno dei vulcani più attivi del mondo. Attivo da diversi milioni di anni. Ha più di 400 crateri che si trovano in tutta la contea di Catania.
Per gli antichi Greci, l'Etna è stato il regno di Vulcano, il Dio del Fuoco, e la casa del mostro con un occhio conosciuto come Ciclope.
L'Etna era conosciuto nell'età romana come Aetna, nome che fu anche attribuito alla città di Catania, che deriva dalla parola greca aitho (bruciare) o dalla parola fenicia attano. Gli chiamavano la montagna Jabal al-burkān o Jabal Atma Siqilliyya (vulcano; o montagna somma della Sicilia); questo nome fu più tardi mutato in Mons Gibel per indicare il monte Gibel, cioè la montagna Gibel, successivamente, in Mongibello. Nel gergo delle popolazioni etnee usano chiamare l'Etna semplicemente à muntagna, nel significato di montagna per antonomasia, mentre per il restante territorio non etneo con l'indicazione generica di chiana; prova tangibile della continuità con l'etimologia araba. Oggi il nome Mongibello indica la parte sommitale dell'Etna; l'area dei due crateri centrali, nonché i crateri sud-est e nord-est.
Le eruzioni regolari della montagna, spesso drammatiche, l'hanno reso un argomento di grande interesse per la mitologia classica e le credenze popolari; si è infatti cercato di spiegare il comportamento del vulcano tramite vari dei e giganti della leggenda romana e greca.
A proposito del dio Eolo, il re dei venti, si diceva che avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell'Etna. Secondo il poeta Eschilo, il gigante Tifone fu confinato nell'Etna e fu motivo di eruzioni. Un altro gigante, Encelado, si ribellò contro gli dei, venne ucciso e fu bruciato nell'Etna. Su Efesto o Vulcano, dio del fuoco e della metallurgia e fabbro degli dei, venne detto di aver avuto la sua fucina sotto l'Etna e di aver domato il demone del fuoco Adranos e di averlo guidato fuori dalla montagna, mentre i Ciclopi vi tenevano un'officina di forgiatura nella quale producevano le saette usate come armi da Zeus. Si supponeva che il mondo dei morti greco, Tartaro, fosse situato sotto l'Etna.
Su Empedocle, un importante filosofo presocratico e uomo politico greco del V secolo a.C., venne detto che si buttò nel cratere del vulcano, anche se in realtà sembra che sia morto in Grecia. Si dice che quando l'Etna eruttò nel 252, un anno dopo il martirio di Santa Agata, il popolo di Catania prese il velo rosso della Santa, rimasto intatto dalle fiamme del suo martirio, e ne invocò il nome. Si dice che a seguito di ciò l'eruzione finì e che per questo motivo i devoti invocano il suo nome contro il fuoco e lampi.
Secondo una leggenda inglese l'anima della regina Elisabetta I d'Inghilterra ora risiede nell'Etna, a causa di un patto che lei fece col diavolo in cambio del suo aiuto durante il suo regno.